NIDO

AMBIENTI E SPAZI

 

P.T.O.F. PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
a. s. 2019/2022

Le sezioni si evolvono, nel corso dell’anno, in funzione della crescita personale di ciascun bambino. Si sottolinea che i bambini appartenenti alla sezione dei Divezzi che entro il 31 dicembre compiranno i tre anni saranno coinvolti in attività che li portino a maturare i pre-requisiti per l’accesso alla scuola dell’infanzia. In ogni ambiente e negli spazi polifunzionali, le educatrici hanno predisposto 3 centri di interesse dove i bambini, con la loro creatività, possono costruire, manipolare, ritagliare, esplorare, rilassarsi e manifestare i loro desideri e le necessità.

Nel nido si trovano allestiti e frequentati:

  • Il gioco simbolico della Cucinetta – Cura del Bambolotto e Stiro.
    Il bambino inizia ad imitare ciò che avviene nella sua casa con l’utilizzo delle stoviglie e “del far finta di… “, per poi raggiungere il gioco strutturato “per ruolo”
  • Il centro logico-matematico con l’angolo delle costruzioni, i puzzles, gli incastri di diverse forme e colori, le differenze di dimensioni con aste di diverse lunghezze, la torre rosa, la scala marrone e giochi da tavolo per la comprensione del concetto dentro-fuori.
  • L’angolo morbido, con tappeto, cuscinoni, specchio (sviluppo identità corporea)
  • L’angolo della lettura, con tappeto, divano, cuscinoni, espositore con libri, marionette (stimolo della fantasia, momento di relazione).
  • L’angolo dei travestimenti, con mobile guardaroba ripieno di scarpe, cappelli, vestiti, sciarpe, ecc. per il gioco di imitazione-finzione.
  • Il laboratorio grafico-pittorico, con tavoli, sedie, cavalletto, scaffalatura a giorno con l‘occorrente per tutti i tipi di pittura, pennelli, pennarelli, spugnette, colori e cartoncini di varia misura. Quattro cassettiere contengono i diversi lavori dei bambini.
  • L’area della manipolazione e dei travasi, nella zona polifunzionale dell’accoglienza dove un ampio mobile a giorno li contiene.
  • L’angolo della toeletta, adiacente al bagno dei grandi, attrezzato con ciotole contenenti un pennello per la barba, una spazzola, una fascia per capelli, bigodini, creme, ecc..
  • La fattoria, con casette di legno, staccionate ed animali. Una scatola contiene tessere raffiguranti animali nel proprio habitat che, opportunamente disposte, formano un quadro di una certa dimensione. Ci sono inoltre puzzles della fattoria da costruire.
  • Il gioco euristico (8 sacche dai piccoli e 10 dai medi) e il cestino dei tesori (per lattanti fino a 12 mesi), finalizzati allo sviluppo della capacità di concentrazione, vengono proposti in luoghi predefiniti

LE STANZE DEL SONNO

Sono attrezzate con lettini impilabili in spazi polifunzionali e impianto di filodiffusione. Le vetrate sono opportunamente oscurate con tendaggio.

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA

Segue l’avvicendarsi delle stagioni e tiene conto delle varie ricorrenze.

Per i più piccoli si mira allo sviluppo dell’uso dei colori e dei pennelli per lo sviluppo della motricità fine, lo sviluppo della sensorialità, la conoscenza delle forme. Sono a portata del bambino incastri piani semplici, infilature e vario materiale montessoriano. Si mira alla conoscenza delle parti del corpo per lo sviluppo dello schema corporeo; inoltre si svolgono attività di manipolazione con materiali diversi e si cura l’educazione all’ascolto.

ROUTINE

Particolare cura e attenzione vengono dedicate ai momenti dell’accoglienza, dell’ambientamento, al cambio del pannolino, al pranzo, al sonno e al ricongiungimento con i familiari per garantire ad ogni bambino il benessere psico-fisico. Le educatrici preparano, con i bambini e la cuoca, con un piccolo gruppo, I biscotti per le Feste calendarizzate e per le calze della Befana. Li aiutano a servirsi da soli al fine di sviluppare l’autonomia e la capacità di autoregolarsi.

Il momento del pranzo, particolarmente significativo, vede i bambini, a turno, apparecchiare e sparecchiare la tavola; si mangia in piatti di coccio e con le stesse posate di “casa”; i più grandi sono invitati a servirsi da soli e a riempirsi di acqua i bicchieri di vetro.

Alla fine del primo piatto ogni bambino si alza e lo ripone sul tavolo di servizio prendendo poi la forchetta e il piatto piano e si siede nuovamente per servirsi il secondo che l’ausiliaria ha servito in vassoi, ponendoli al centro di ogni tavolo. Alla fine del pranzo i più grandi prendono il bicchiere, poi il piatto piano e la posata per sistemarli in ordine sul sul tavolo di servizio.

ACCOGLIENZA/AMBIENTAMENTO

L’accoglienza del bambino al nido si estende ai genitori ed al nucleo familiare.

I genitori si affacciano per la prima volta in un ambiente estraneo, non privi di ansie ed insicurezze; essi necessitano la necessaria cordialità e disponibilità all’ascolto da parte del coordinatore e delle educatrici che con competenza e professionalità infondano in loro fiducia, tranquillità, serenità. Questi elementi saranno poi veicolati dal genitore verso il proprio figlio e sono necessari al bambino per ambientarsi nella realtà nido che spesso rappresenta il primo distacco dai genitori e dalla casa.

Il bambino entra nella nuova realtà sociale con tutto il bagaglio di esperienze e di socializzazione acquisita nella sua famiglia ed ora nasce con il nido un rapporto circolare che vede interagire la famiglia, il bambino e le educatrici. La separazione dal genitore va elaborata come un distacco nel tempo perché poi il genitore torna.

Gli inserimenti avvengono con una gradualità comunicata dal pedagogista, cercando di venire incontro alle esigenze di ciascuno ma avendo sempre preminente l’equilibrio del bambino.

Durante la prima settimana si concordano gli appuntamenti tra le educatrici ed i genitori per un colloquio personale al fine di comprendere meglio il vissuto del bambino, nel rispetto della continuità educativa famiglia (contenitore di valori)–nido (luogo educativo per l‘acquisizione dell‘autonomia e delle competenze e lo sviluppo dell’identità).

Durante il primo colloquio i genitori compilano il quaderno dell’ambientamento insieme alle educatrici di riferimento.

 

LABORATORIO DI INGLESE E SPAGNOLO

I bambini hanno una predisposizione naturale all’acquisizione linguistica, sono curiosi e fortemente attivi nell’ attività di comunicare. L’esposizione ad una seconda lingua in questi anni facilita enormemente le acquisizioni successive: la pronuncia sarà più fine e precisa e le capacità linguistiche meglio sviluppate. La letteratura riporta un miglioramento notevole delle capacità metacomunicative e metalinguistiche in età scolare.

Il nostro obiettivo non sarà tanto quello di “insegnare” una lingua, quanto quello di abituare i bambini ad una musicalità diversa, che poi ri-conosceranno quando saranno più grandi, facilitandoli nell’apprendimento. Inoltre, il sapere che esistono modi alternativi di comunicare predispone ad una maggiore “elasticità” e creatività della mente: in altre parole si stimola lo sviluppo delle funzioni metalinguistiche e metacognitive.

Le modalità di lavoro all’interno del laboratorio sono tali da essere adeguate all’età e adatte agli interessi e alle capacità dei bambini: sono divertenti, legate al fare concreto, modificabili a seconda delle reazioni e delle loro richieste. Le attività in lingua Inglese e Spagnolo sono giornaliere e durano per l’intero anno.

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